Per essere felici e liberi dobbiamo sapere come lasciare andare

Ci stiamo avvicinando al nuovo anno e il desiderio di lasciare andare qualcosa e di attraversare l’anno più leggeri, è sicuramente molto forte in tutti noi.
Sono sincera: per imparare a lasciare andare potrebbe volerci molto tempo e a volte una vita non è sufficiente. A mio avviso lasciare andare è la sfida più difficile, ma anche quella più liberatoria che ognuno di noi è chiamato a vivere.


Da un punto di vista spirituale, più familiarizziamo col lasciare andare e più siamo in grado di accettare la morte e, quando parlo di morte non mi riferisco solo alla fine della vita, ma anche alla fine di qualsiasi evento, che si tratti di relazioni, situazioni, idee, credenze e abitudini alle quali siamo particolarmente attaccati. In altre parole, dove c’è un attaccamento è difficile lasciare andare e il lavoro parte proprio da lì, dal riconoscere che fino a quel momento una resistenza non ci ha permesso di avanzare nel nostro processo evolutivo ma, al contrario, ci ha tenuti bloccati nel passato, nella paura e nell’incapacità di vivere il momento presente. Certamente il lasciare andare ha una stretta relazione con la morte, perché in quel momento dovremmo davvero abbandonare tutto per affrontare una nuova esperienza, più leggeri e senza bagagli, per cui, che lo vogliamo o no, dobbiamo abituare la nostra mente a mollare la presa un pochino alla volta.


Come facilitatrice di consapevolezza consiglio sempre di abituare la mente a lasciare andare piccole cose nella quotidianità. Solo attraverso la pratica e lo sperimentare su di noi riusciamo ad apprendere. Nella meditazione, ad esempio, lasciar andare significa rilasciare la resistenza che abbiamo a sperimentare il momento presente: è necessario partire proprio dall’accettazione incondizionata del qui e ora e di quella resistenza, nella sua totalità, con onestà e apertura del cuore. La bella notizia è che nel momento in cui ci rendiamo conto che siamo attaccati a qualcosa, lì inizia il processo del lasciare andare. A prescindere da quanto siamo bloccati, c’è una saggezza interiore in noi che sa che lasciare andare è la via verso la pace.

E come diceva Ajahn Chan, maestro theravāda dei Monaci della Foresta thailandese:

«Se lasciamo andare un po’, troveremo un po’ di pace; se lasciamo andare molto, troveremo molta pace: e se lasciamo andare completamente, scopriremo la pace completa».

Dipende totalmente da noi quanto siamo disposti a lasciare andare e qual è la motivazione che ci induce a farlo.

Una volta che riconosciamo che c’è qualcosa da “mollare”, che sta appesantendo il nostro viaggio evolutivo e che non ci appartiene più, come si interviene? Ogni volta che questo qualcosa fa capolino nella nostra vita, che sia visibile o camuffato, la via è “stare” ed accoglierlo senza giudizio e con tanta gentilezza. Accogliere senza paura quella sensazione di scomodità, osservandola da vicino, ci permetterà di fare un passo in avanti.

Ma perché è così difficile lasciare andare? Perché imparare a farlo è un’arte che necessita tanta pratica?
La risposta è che la nostra mente preferisce rimanere attaccata a certi ricordi, esperienze, abitudini e credenze del passato, anche se percorrere quelle strade significa soffrire. Se vogliamo quindi uscire dalla sofferenza dell’attaccamento, dobbiamo abituare la nostra mente a scegliere nuovi percorsi alternativi a quelli conosciuti e creare abitudini diverse e più salutari.
Vi lascio due esercizi:
Il primo è una meditazione, il secondo è un esercizio di scrittura creativa.
Il mio consiglio è di farli entrambi e nell’ordine suggerito.

1) Questa meditazione ci guida a lasciare andare tutti quei i pensieri che bloccano la nostra esperienza sensoriale del momento presente, la tensione nel corpo che riduce la vitalità e ci aiuta inoltre a lasciare andare la corazza intorno al cuore che ci impedisce di contattare la nostra sensibilità verso la vita stessa.
(Clicca direttamente sul link https://www.federicasagretti.it/doni-per-te/ per ascoltare l’audio della meditazione guidata)
2) Per fare l’esercizio di scrittura creativa prendete il vostro quaderno e scrivete qualcosa che desiderate lasciare andare, per esempio un giudizio su di voi o su qualcun altro, un attaccamento a un’idea, a una credenza, a un’abitudine non salutare, ecc.


Rispondete in completa onestà a queste domande:
Sono davvero pront* a lasciarla andare?
Come cambierebbe la mia vita se decidessi di lasciare andare quella particolare cosa?
Quali vantaggi apporterei nella mia vita?
Perché sono ancora aggrappat* a quella credenza?
A quale parte di me fa comodo rimanere così?
Quanto sono realmente dispost* a lasciare andare?
Dopo aver risposto a queste domande, chiudete il quaderno e ripetete: «Grazie per darmi la forza di lasciare andare, grazie per darmi la forza di non giudicarmi, grazie per darmi la forza di ricominciare da capo».


Nella mia esperienza personale e professionale posso affermare che non esiste scorciatoia. La crescita passa da una via ed è quella della conoscenza di noi stessi. Solo accogliendoci nella totalità potremo trasformare alcuni aspetti di noi che non ci piacciono e andare verso il grande cambiamento.
Con l’augurio che ognuno di noi apprenda l’arte del lasciare andare per sentirsi liberi e felici.

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